Breve storia della plastica

Breve storia della plastica
Breve storia della plastica

I primi nuovi materiali apparsi dopo la scoperta dei metalli sono le materie plastiche. Nonostante i polimeri naturali siano stati usati per migliaia di anni, basti pensare alle fibre di lana, di seta, di cotone e di lino, la storia delle materie plastiche risale a poco più di un secolo fa.
Nel 1835 H. Regnault ottenne la prima sostanza basata sul principio della polimerizzazione, il PVC.
Nel 1939 Charles Goodyear vulcanizzò la gomma.
Nel 1844 F.Walton produsse il linoleum.
Nel 1846 lo svizzero Frederick Schoenbein isolò il primo polimero artificiale, il nitrato di cellulosa, un composto chimico che imita l’ambra.
Nel 1862 due industriali americani misero in palio 10.000 dollari per chi avesse trovato un sostituto dell’avorio nella fabbricazione delle palle da biliardo, allora molto costose e non sempre perfettamente sferiche. Li vinse Alexander Parkes che in Inghilterra sintetizzò il primo polimero naturale modificato utilizzando fibra di cellulosa estratta dal legno e trattandola con acido nitrico; la qualità di questo polimero, simile all’avorio, a cui diede il nome di Parkesina, era molto bassa.
Nel 1869 John Hyatt, mischiando il polimero ottenuto da Parkes con la canfora, ottenne un prodotto trasparente, flessibile e facile da modellare che chiamò celluloide. Questa divenne presto la base delle prime pellicole cinematografiche; tuttavia aveva l’inconveniente di essere estremamente infiammabile. Attualmente l’unico prodotto in cellulosa sono le palline da ping-pong.
Nel 1889 George Eastman riuscì a utilizzare la celluloide per fare pellicole fotografiche.
Il primo polimero sintetico, ottenuto dal chimico belga Leo Baekeland nel 1907, fu la bachelite, materiale molto duro e malleabile ottenuro dal riscaldamento di fenolo e formaldeide. Questa plastica oggi è utilizzata come isolante elettrico e per i manici delle pentole.
In questa stessa epoca, negli Stati Uniti la scoperta di grandi quantità di petrolio fu un episodio chiave che portò a iniziare la sintesi dei polimeri dalle sostanze ottenute dalla raffinazione del petrolio.
Tuttavia solo nel 1920 si comprese la struttura dei polimeri: infatti il chimico tedesco Herman Staudinger formulò la teoria secondo cui i polimeri sono costituiti da lunghe catene della stessa molecola (monomero) ripetute. Le chiamò macromolecole.
Negli anni ’20 nacque la fòrmica, laminato plastico a base di urea, fenolo, formaldeide (e carta kraft), utilizzata nell’arredamento
Negli anni ‘30 si ottennero molti nuovi polimeri sintetici: il polistirene nel 1930, il polimetacrilato nel 1933, il Polietilene nel 1935, il Nylon, la più importante fibra tessile artificiale che si ottiene per condensazione dell’acido adipico da solo (Nylon 6) o con esametilen-diammina (Nylon 6.6) nel 1938, il polietilene a bassa densità nel 1939. Durante questo periodo venne coniata la parola “plastica” per riferirsi a questi prodotti fabbricati dall’uomo.
La Seconda Guerra Mondiale diede un grande impulso alla ricerca in questo settore, data la necessità di trovare materiali alternativi a quelli tradizionali che scarseggiavano.
Dopo la guerra, la ricerca crebbe ulterormente; fecero la loro comparsa nel 1948 il Plexiglass, messo a punto dai tecnici dell’areonautica americana, nel 1954 il polipropilene isotattico, sintetizzato da Giulio Natta (premio Nobel per la chimica nel 1963), nel 1955 polietilene ad alta densità e nel 1956 il policarbonato.

Tratto da: http://didapodcast.it/plasticainpodcast/storia-della-plastica-a-fumetti/

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